In Defense of Nature - Artivism for Planetary Futures

9 maggio 2025 - Fondazione Bonotto partecipa a Voice of Commons

AUDIOGUIDA

Voice of Commons è un progetto sviluppato da Unless di trasmissione radio incentrato sui nostri beni comuni globali e sul loro ruolo esistenziale nel garantire la stabilità dell'ecosistema planetario.
Voice of Commons mira a dare voce ai beni comuni globali: all'Antartide, all'oceano, all'atmosfera e allo spazio. Senza una voce, i beni comuni non hanno diritto di voto. Sebbene questi diversi sistemi, situati al di là delle giurisdizioni nazionali e appartenenti all'umanità nel suo complesso, siano geograficamente distinti, formano reti ecologiche interconnesse che garantiscono l'equilibrio e la resilienza del nostro sistema Terra per le generazioni future.

Voice of Commons trasmetterà dalla biglietteria della Biennale di Venezia progettata da Carlo Scarpa nel 1952, restaurata e riattivata per l'occasione come dinamico centro di trasmissione.

Fondazione Bonotto partecipa al progetto con la realizzazione dell'arazzo "Global Commons" disegnato da Gulia Foscari e realizzato dal maestro tessitore Giovanni Bonotto e con una conversazione dal titolo: In Defense of Nature - Artivism for Planetary Futures

L'arazzo "Global Commons" installato all'interno dell'Ambasciata Planetaria quale manifesto tessile dell'iniziativa è una cartografia intrecciata del Cosmo: un ritaglio dalla Terra all'universo costruito a partire da immagini satellitari fornite dall'Agenzia Spaziale Europea, che spazia dai fondali marini alla stratosfera, dalle calotte glaciali antartiche ai detriti orbitali. Tessuto in pixel, cuce insieme le utopie dell'Olocene e il collasso dell'Antropocene, trasformando i dati grezzi in un immaginario dei beni comuni. Visualizzare ciò che sembra distante aiuta a costruire proprio il sostegno necessario a proteggerlo.

"In Defense of Nature - Artivism for Planetary Futures", la conversazione di Giulia Foscari con Patrizio Peterlini, riflette sul potere dell'arte di difendere e reimmaginare i nostri beni comuni planetari.
Dalle denunce radicali di Gustav Metzger sulla distruzione ambientale – come l'inquinamento atmosferico di "Mobbile" e lo "Stockholm Project", che ha reso visibile la tossicità dei nostri beni comuni atmosferici – alla visionaria "Operazione in Difesa della Natura" di Joseph Beuys, la discussione esplora come la pratica artistica possa sfidare l'estrattivismo, ripristinare la consapevolezza ecologica e affermare l'interdipendenza.
Questo dialogo conclusivo si chiede: può l'artivismo coltivare un ethos planetario? Può rinnovare la nostra capacità di difendere – e immaginare – i beni comuni che tutti condividiamo?

Per maggiori informazioni: voice-of-commons.org/en/

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